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Posted by on Gen 8, 2008 in Lab, Ricette | 0 comments

Pesce gabbato

Concedeteci una battuta apocrifa: “Passata la festa, gabbato lo pesce!”.
E infatti, appena passate le festività, Roberta vi suggerisce questa famosa ricetta calabrese, un piatto povero con la sopresa finale e molto invernale, che si chiama appunto “pesce gabbato”. Perché? Lo scoprirete solo leggendo la ricetta!

Iniziamo dicendo che, in quanto ricetta tramandata oralmente, le dosi non ci sono: si va a occhio!

Ingredienti:

– fette di pane di granturco tostate
– verza
– peperone secco
– pasta corta
– pomodori
– 3 cipollotti
– sedano
– fagioli borlotti

Si fanno cuocere i fagioli in abbondante acqua per circa un’ora (non salate l’acqua per non bloccare la cottura dei fagioli!), con sedano, aglio, i pomodori a cubetti e un po’ di origano.
In un’altra pentola si fanno rosolare i cipollotti con i peperoni secchi sbriciolati e l’origano (che non manca mai), si aggiunge la verza tagliata sottile, il sale e l’acqua e si fa cuocere per circa 40 minuti.
Quando la verza è cotta si uniscono i fagioli, un pugno di pasta corta e si continua la cottura. Prima di spegnere il fuoco si mette il pane a pezzetti.

Vi chiederete a quato punto: “E il pesce dov’è?”.
Beh… si prende un sasso dal mare meraviglioso della Calabria e lo si tuffa al centro della zuppa: la pietra rilascia il sapore del pesce, ma il pesce, sorpresa!, non c’è… ecco spiegato il pesce “gabbato” (anche se forse, ad essere “gabbati”, sono perlopiù i commensali…).

NOTA BENE: Se non disponete di sassi calabresi (o di sassi marini in generale), vi consigliamo decisamente di NON mettervi a sradicare sampietrini dalle strade del centro storico… ma piuttosto di saltare l’ultima parte e usare la ricetta per fare una squisita e sostanziosa zuppa!

Buon appetito!